Nicotera.
Disagi sul fronte del primo soccorso. Nella mattinata di ieri, infatti, la
sig.ra F.M., residente in via Foschea, rimaneva ferita seriamente in un
incidente domestico. Chiaramente è stato allertato subito il 118. Ebbene, è
arrivato dopo circa un’ora a causa di una serie di disguidi. Pare che una prima
ambulanza sia partita da Tropea ed abbia forato una gomma, rendendo necessario
l’intervento di un altro mezzo di primo soccorso, stavolta da Vibo Valentia. E’
quanto emerge dal colloquio con uno dei familiari. Ma non è tanto il fatterello
che importa, considerato che nella migliore delle ipotesi, da Tropea o da Vibo
che sia, il tempo necessario non può essere oggettivamente inferiore ai trenta
o quaranta minuti, considerata anche la condizione pietosa del manto stradale.
Per inciso, tutto ciò mentre la partitocrazia rediviva si contende i brandelli
di una provincia teoricamente in via di abolizione. Ciò che è importante,
infatti, è sottolineare che il comprensorio, Nicotera-Limbadi-Joppolo nello specifico,
è totalmente sprovvisto di un punto di primo soccorso. Abbandoniamo il saldo
alveo dei fatti ed andiamo per un attimo alle ipotesi. Se la signora in
questione o altro individuo avesse avuto un problema cardiaco, ischemico, o
allergico, a quale santo avrebbe dovuto votarsi? Perché a quel punto la
medicina avrebbe dovuto cedere il passo alla fede religiosa. Come facilmente
intuibile i fatti e le ipotesi, o meglio le paure, si mescolano con gran
facilità, soprattutto quando è in gioco la salute dei cittadini. Chiudendo la
segnalazione dell’evento pare che la sig.ra M. abbia subito delle ingessature
nel nosocomio vibonese e sarebbe in attesa di ritirarsi nuovamente presso la
sua abitazione. Andiamo quindi ai perché. Perché Nicoterà, storicamente al centro
di un comprensorio di migliaia di abitanti, non ha un punto di primo soccorso?
Perché il suo cadente nosocomio non viene utilizzato proficuamente allo scopo?
Perché la rete stradale del comprensorio è mal tenuta, quando non disastrata? Queste,
chiaramente, non sono domande che esigono risposte letterarie o parolaie, qui
ci vogliono i fatti. Nessuna spending review o ragione di bilancio di sorta può
scontrarsi con un parametro oggettivo, ossia la necessità di trattare
determinate patologie in tempo utile. Ciò a Nicotera è impedito, ledendo il
diritto alla salute costituzionalmente sancito, in una regione come la Calabria
che spende per sanità “liradiddio”, senza che i cittadini abbiano un servizio
minimamente consono. A Nicotera il 118 è necessario subito, e senza chiacchere.
Francesco Tripaldi