giovedì 27 novembre 2014

Post voto: divisioni e spaccature, sia nella maggioranza che nell'opposizione.



Nicotera. Le elezioni regionali rappresentano un ideale spartiacque per la politica calabrese, e di conseguenza per quella nicoterese. Come la divinità a due facce di Giano bifronte, il futuro e il passato, ciò che sembra e ciò che è in realtà, palazzo Convento si disvela agli osservatori come non mai. Ed in maniera forse inaspettata. Il voto consegna una maggioranza divisa e di conseguenza più debole, almeno in apparenza. Da un lato l’assessore Federico Polito ha sostenuto il suo riferimento dichiarato Nazzareno Salerno, forse con risultati non del tutto soddisfacenti. Giuseppe Marasco ha marciato altrettanto dichiaratamente  e polemicamente solo, distaccato dai suoi con la promessa di “puntualizzazioni” in seno al consiglio. Chi vivrà vedrà. Il sindaco dal canto suo ha fatto scelte, pare, del tutto autonome. E ciò è ovviamente più che legittimo, anche se non è quello che importa ai fini del ragionamento complessivo. Il dato fondamentale che i tre perni più importanti su cui poggia l’impalcatura amministrativa, numericamente e politicamente, non sono sembrati coesi e ciò non potrà non essere oggetto di chiarimenti politici. Su tutto questo il comportamento dell’opposizione sarà cruciale. Da un lato Enzo Campisi, sostituto in consiglio di Enzo Comerci, bisognerà  vedere quanto sarà allineato alla posizione del suo citato leader, che notoriamente non apprezza, eufemisticamente, l’operato di Pagano. Dall’altro Pino Brosio, leader di Nicotera Mediterranea (nel cui nome riecheggia la Dieta Mediterranea), nonché socialista doc, sembra avere assunto un ruolo in consiglio più moderato. Alle regionali quest’ultimo ha sostenuto a chiare lettere il candidato censoriano Michele Mirabello, in aperta polemica con la sfera regionale e provinciale del suo stesso partito, nel quale il suo ruolo è in via di definizione e chiarimento. In sostanza bisognerà vedere qual posizione assumerà Incarnato nei confronti dei dissidenti. Forse anche scissionisti a questo punto. A tutto ciò si aggiunga una comunanza di posizioni col PD cittadino di Manuel Reggio, che se pure assente dal consiglio, potrà e dovrà dire la sua sull’amministrazione Pagano. Una situazione assolutamente caotica, la cui ricomposizione non sembra semplicissima. Sullo sfondo il solito refrain della città dalle grandi potenzialità non sfruttate, ma per dirla con Prodi: il paese è migliore del palazzo? L’ardua sentenza spetterebbe ai posteri, se qualcuno continuerà a farne.
Francesco Tripaldi

martedì 25 novembre 2014

Nicotera. Spaccatura nei socialisti nicoteresi. Lebrino ha sostenuto il candidato socialista, Brosio e Pagano il neoeletto PD Mirabello.




Nicotera. E’ frattura all’interno dei socialisti medmei. Il voto regionale ha fatto emergere severe contraddizioni nella sezione “Mico Famà” di Nicotera. Il segretario provinciale Gianmaria Lebrino, già segretario del partito nicoterese, ha evidenziato, infatti, come sia «inconcepibile che una sezione socialista non voti il candidato del suo partito, Michele Guerriero». Pino Brosio e Mimmo Pagano, maggiorenti del partito locale, hanno optato, assieme agli altri compagni di sezione, per l’appoggio a Michele Mirabello, candidato del partito democratico e “creatura” di Brunello Censore. Nel sostegno al legale vibonese si troveranno affiancati al PD guidato a Nicotera da Manuel Reggio, censoriano doc. Brosio, contattato telefonicamente per un commento sulla querelle, ha fortemente difeso la sua scelta sostenendo che «la cosa veramente inconcepibile è che il partito a livello regionale non abbia presentato una sua lista, addirittura non producendo un candidato nel reggino». «Se Luigi Incarnato –prosegue Brosio- intende consegnarci nelle mani del PD, in bocca al PD ci andiamo noi per primi scegliendo l’apparentamento che più preferiamo». Sulle voci di una pretesa frattura all’interno della sezione, lapidario afferma che «non c’è stata alcuna frattura, considerato che il solo segretario provinciale Gianmaria Lebrino si è discostato da una decisione assunta a larghissima maggioranza dalla sezione». Dal canto suo Lebrino puntualizza come «sia pienamente legittimo pensarla diversamente dal resto dei socialisti vibonesi e calabresi, atteso che un partito è una realtà composita, dove la discussione è un elemento di ricchezza». «Ciò che risulta incomprensibile –prosegue Lebrino- è fare campagna elettorale per un altro candidato, Mirabello nella circostanza, diretto competitore di Guerriero nella corsa alle regionali». Sulla scelta di non presentare una lista regionale il nostro ha condiviso la scelta, a suo dire dettata «dall’elevata soglia di sbarramento della legge elettorale che avrebbe reso certamente vano ogni sforzo». Il partito nicoterese, attualmente retto dal vice  segretario Francesco Ranieri, gode dell’apporto dei compagni storici Pagano e Brosio, le cui scelte sono certamente al suo interno determinanti. Tanto sul piano numerico che strategico e politico. La notizia vera è che il loro pupillo Lebrino ha voluto e saputo trovare un suo percorso autonomo nel panorama politico provinciale e calabrese, lasciando i due maestri «marciare su un’altra strada». Quale sia è piuttosto difficile stabilirlo. L’unica cosa certa è che la tra le parti rimane ancora molto di “non detto”.
Francesco Tripaldi