venerdì 6 febbraio 2015

Riunione in prefettura per il 118: la ricerca della verità.



Nicotera. La verità. E’ quanto ha chiesto ai dirigenti dell’ASP di Vibo, dinanzi al prefetto Giovanni Bruno, il comitato pro 118 mercoledì sera. La verità sul perché un’area di cinque comuni, da Joppolo a San Calogero, sia sprovvista di un punto di primo soccorso. Sul perché la popolazione debba rassegnarsi ad attendere quaranta minuti, se va benissimo, per un intervento. Se è razionale, prima che giusto, che tra Serra e Soriano ci siano tre ambulanze, a distanza di undici chilometri, metro più, metro meno, quando alla cittadina medmea è negato anche un laboratorio analisi. Se un infartuato, come un altro paziente in fase acuta, debba rassegnarsi, con ogni probabilità, a morire, o comunque a sopportare gravi conseguenze, solo per la sfortuna di essere nato nel posto sbagliato. E, appunto, perché Nicotera sia il posto sbagliato. Tutte queste domande, retoriche e veementi, nella loro nitidezza, non sono cadute nel vuoto. Ad abbattere il muro di valutazioni ragionieristiche di Truscello e Talesa ci ha pensato da un lato il prefetto Bruno, il quale ha fatto sue queste domande che assillano una popolazione da decenni. Le ha rimodulate con tutta l’autorità di un alto rappresentante dello Stato, con la s maiuscola, che non deve e non può accettare la negazione di un diritto sacrosanto in una vasta area del territorio provinciale. Dall’altro lato è intervenuto, in maniera determinante, il consigliere regionale Vincenzo Pasqua, convinto sostenitore dell’iniziativa del comitato. Di fronte ai numerosi ostacoli posti dai dirigenti citati all’affermazione di una legittima istanza di migliaia di cittadini, ha posto una domanda semplice: <<Si vuole trovare risposta ad una esigenza sostanziale, in attesa che la questione del punto di emergenza nicoterese approdi in consiglio regionale?>>. Tradotto: se si vuole si può, eccome. Perché il merito di Pasqua non sta solo nell’aver assunto l’impegno di un intervento legislativo, obiettivo ultimo, ma anche di preoccuparsi di quello che potrebbe accadere a malcapitati cittadini nelle more del provvedimento del legislatore regionale. Ma c’è ancora di più, forse, sul tappeto. E’ apparso evidente praticamente a tutti che l’attuale dislocazione dei punti di emergenza è assolutamente irrazionale, poiché frutto, evidentemente, di forzature politiche. E se Nicotera dovesse avere un riconoscimento “sostanziale”, parafrasando Pasqua, delle sue istanze, il passo a quello formale sarebbe ancora più breve. Per questo esatto motivo i rappresentanti del comitato sono ben consci dell’importanza di proseguire nella raccolta firme, già oltre mille.
Francesco Tripaldi

martedì 3 febbraio 2015

Il Marina calcio in campo per il 118: gioca con il logo sulla maglia.






Nicotera. A Nicotera il calcio non rimane confinato solo nel rettangolo di gioco. La squadra che rappresenta la frazione Marina nel campionato di prima categoria, infatti, ha deciso di sostenere la battaglia del comitato pro 118. Lo ha fatto scendendo sul terreno di gioco, nell’ultimo turno di campionato, con uno stemma sulla maglia raffigurante il logo del servizio di emergenza. All’invito del comitato che sta portando avanti la battaglia, lo storico dirigente della squadra Diego Corigliano si è dimostrato subito entusiasta e con lui tutti i giocatori, fieri di sostenere in campo le legittime istanze della loro città. «Ci mettiamo a completa disposizione–sottolinea Corigliano- perché anche nelle categorie minori sentiamo il dovere di sostenere iniziative sociali importanti». Dello stesso avviso il capitano della squadra Franconeri, il quale sottolinea come «il comportamento, dentro e fuori dal campo, e la maturità di una squadra sono fondamentali». Ma è tutto un coro unanime, sugli spalti come negli spogliatoi. Anche perché, giova sottolinearlo, l’iniziativa pro 118 è nata anche a seguito di alcuni eventi drammatici che hanno colpito la bella frazione Marina. Recentemente, infatti, due giovani coinvolti in un gravissimo incidente sono stati soccorsi con notevole ritardo, suscitando l’indignazione di tutti i cittadini. Negli anni precedenti altri eventi simili, con esiti tragici, hanno coinvolto il territorio. Nei giorni scorsi una signora, a seguito di un serio incidente domestico, ha riportato gravi fratture: l’autoambulanza, ha testimoniato il figlio, è giunta dopo due ore. Pare che il disguido sia dipeso da una foratura del mezzo proveniente da Tropea, rendendo necessario l’intervento di un altro da Vibo. La popolazione di Marina di Nicotera è caparbia e sempre in prima linea nelle battaglie civili. Diversi comitati hanno sempre difeso e sostenuto le istanze del territorio. Il mare scava dentro gli uomini, si sa. Andando  a quanto accaduto in campo, i giocatori si sono fatti ritrarre con quello che diventato il logo dell’iniziativa, uno stemma di colore giallo con il numero 118 accanto ad un caduceo blu sopra la scritta Nicotera. La prossima domenica sarà la volta dell’altra squadra medmea, che per mezzo del presidente Mario Solano ha comunicato «la massima disponibilità per un’iniziativa importantissima per la nostra amata Nicotera». I ragazzi in campo anche allora indosseranno in campo lo stemma, che i rappresentanti del comitato vorrebbero divenisse il simbolo dell’iniziativa. Un mezzo che veicolasse anche visivamente il movimento popolare che sta montando potente. Più di 1000, infatti, le firme già raccolte in pochi giorni, e la raccolta continuerà nelle settimane a venire. E quando il calcio, con la sua popolarità, si mette a servizio della società, allora lo sport viene vissuto nella sua dimensione più alta. E’ quello che hanno fatto vedere i ragazzi di mister Di Mundo domenica scorsa.
Francesco Tripaldi