Nicotera. Due sono gli
spunti di riflessione offerti dalla politica medmea in questi giorni, emersi
con vigore dall’ultimo consiglio comunale. Per inciso il civico consesso,
straordinario data anche la convocazione domenicale, aveva ad oggetto i recentissimi
eventi criminosi perpetrati ai danni
dell’Itis e di un negozio di abbigliamento del centro storico. Nell’assise
pubblica, in prima istanza, è stata stigmatizzata l’impunità, definita
<<perdurante>>, dei malviventi. E da qui il consiglio, unanimemente,
ha preso le mosse per una sorta di sollecitazione ad una presenza maggiore,
almeno in senso numerico, delle forze dell’ordine sul territorio. In seconda
battuta non si può non sottolineare l’intervento del neoconsigliere regionale
Michele Mirabello. Quest’ultimo, candidato del PD, è stato sostenuto dal
parlamentare Brunello Censore e, di
conseguenza, dal suo fedelissimo dirigente dem nicoterese Manuel Reggio. E fin
qui tutto normale. La cosa un po’ meno fisiologica, posto che la politica abbia
una sua “fisiologia”, è che il detto candidato sia stato sostenuto anche dal
socialista doc, nonché consigliere di opposizione, Pino Brosio. Cosa che ha
creato qualche discussione nella sezione locale. Ma questo non interessa più di
tanto in questa sede. Ciò che è da annotare è che il primo cittadino abbia
accettato e accolto di buon grado, pare, l’alto esponente dei democrat. Chi ha
buona memoria ricorda che Francesco Pagano ha dei trascorsi importanti in
questo partito, seppur nell’ “era” delle sezioni, sino a quando si consumò una
frattura interna ai democratici nicoteresi, tra lui e Reggio padre, ex sindaco
tra l’altro. La vicenda ebbe numerosi e rumorosi sbocchi sulla stampa. Era
allora che cominciava a levarsi alta la stella di Censore nel firmamento della
politica bruzia. Che ci sia, allora, aria di riunificazione nella sinistra
medmea? E’possibile, come lo è che si tratti di momentanei tatticismi. Ma sia
nell’uno che nell’altro caso trascurare questi segnali potrebbe essere
sbagliato, soprattutto per una destra che gode di un patrimonio elettorale di
primo piano a Nicotera, diviso però in mille, improduttivi rivoli. Tornando agli
eventi criminosi, da un lato la denunciata impunità dei malviventi appartiene
al novero dei fatti, ma dall’altro non si può sottacere come gli esponenti
della Benemerita a Nicotera abbiano sempre lavorato in condizioni non facili.
Questo, parlando di carenza di organico, il consiglio lo ha implicitamente
ammesso. E’, altresì, da sottolineare che le forze dell’ordine hanno cercato di
garantire la sicurezza dei cittadini senza ricorrere ad inutili strumenti
vessatori, quali chiusure di locali ed altre anodine platealità. Ciò detto, se
oltre a denunciare, il governo cittadino si impegnasse ad ottenere una
capillare videosorveglianza, forse la sicurezza ne trarrebbe maggiore
giovamento. Non si può non notare, inoltre, come in questo caso
l’amministrazione comunale non abbia avuto alcun pudore a ledere l’immagine
della città, con un civico consesso inneggiante alla criminalità impunita. Come
non ricordare le reprimende del primo cittadino a chiunque osasse citare il
mare in condizioni non del tutto “igieniche”. Iniziative simili non ledono
l’immagine del territorio in maniera forse peggiore? Per non parlare di quella
delle forze dell’ordine. Forse è necessario qualche chiarimento di idee dalle
parti di palazzo Convento, per rimettere la nave sulla giusta rotta, oltre che
per costruirla.
Francesco Tripaldi
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