Nicotera.
Ad appena due giorni dall’ennesimo convegno sulla Dieta Mediterranea di
Nicotera si paventa già la chiusura del centro per l’obesità del nosocomio
medmeo. Quest’ultimo è nato, per l’appunto, sulla scia del revival degli studi
sul noto regime alimentare quale unica scaturigine concreta sul territorio di
fiumi di inchiostro e torrenti di parole. Le simmetrie sono sorprendenti.
All’ennesima manifestazione politica sugli studi di Ancel Keys, infatti, è
giunta quasi subito la notizia della paventata chiusura del centro. E, mi scuso
per la ripetizione, al centro di tutto, c’è sempre l’ospedale, argomento della
politica nicoterese da tempo immemore. Che le due vicende si leghino non è del
tutto casuale, ma non nel senso di una volontà occulta che reggerebbe i fili di
queste disavventure. Piuttosto è del tutto evidente che la possibile apertura
del nosocomio è stata il punto attorno al quale due generazioni di dirigenze
politiche, con alterne vicende, hanno fatto la propria fortuna. Bisogna
ricordare che esso, in parte, ha funzionato e funziona, quale ambulatorio, con
tanto di personale infermieristico, inservienti, dirigenti eccetera. Che la
politica da un lato vi abbia tratto, non del tutto immeritatamente del resto, una
fonte di influenza e giovamento, credo non sia un mistero per nessuno. Dall’altro
il corpo sociale ed economico cittadino intanto andava inesorabilmente
debilitandosi, fuori da qualsiasi controllo. Trovare, quindi, argomenti
ipotetici sui quali fantasticare periodicamente era ed è oro colato per quei
pochi brandelli di politica ancora operante sul territorio. La Dieta
Mediterranea sta seguendo il medesimo clichet. Se ne parla, ma nessuno ha il
potere di imporre alcunché, nel giusto chiaramente, e la Dieta potrebbe essere
qualcosa di “giusto” per il territorio. Quello che ne esce è il quadro di una
classe politica nicoterese largamente preoccupata a scongiurare la propria
estinzione, tramite fini escamotages dialettici, quali per l’appunto iniziative
chimeriche, che dovrebbero innestarsi nella mala pianta della retorica delle
occasioni perse, della città dal grande passato e via discorrendo. La verità
vera, quella dei fatti, è che le dirigenze medmee sono state letteralmente
falcidiate negli anni da provvedimenti giudiziari, prefettizi, inchieste di
ogni genere e sorta e come nel resto del bel paese non un accenno a schiodarsi da
posizioni di influenza, dirette e mediate. E, d’altronde, come riaprire una
stagione di buona politica senza buoni politici?
Francesco
Tripaldi