giovedì 4 settembre 2014

Don Cosma Raso, nuovo parroco di Badia.



Nicotera. Sono circa le diciotto di sabato quando la piazzuola davanti alla chiesetta di Badia, frazione di Nicotera, è invasa dalle avemarie del rosario, che  i fedeli recitano in attesa che arrivi il Vescovo. Mons. Luigi Renzo è in procinto di arrivare per officiare il rito della nomina del nuovo parroco della comunità, dopo il discusso trasferimento di Don Bernardino. Si era diffusa, infatti, una voce insistente e velenosa, smentita dall’interessato, di un dissidio con Don Francesco, parroco di Nicotera, in ordine alla gestione dell’oratorio Don Staropoli. Comunque stiano le cose il  Vescovo è giunto con una puntualità ragguardevole, accompagnato da alcuni sacerdoti e dal suo cancelliere, presente per dare lo stigma dell’ufficialità alle solenni dichiarazioni del nuovo sacerdote Don Cosma Raso, proveniente dalla parrocchia di Dasà. Nella quale ha preso il suo posto, come detto, Don Bernardino, alla destra del Vescovo durante tutta la celebrazione. L’arrivo dell’alto prelato è stato annunciato dalla raccomandazione di sgomberare il passaggio da sedie e passeggini. E’ giunto in chiesa, con paramenti di colore verde orlati da striature dorate, accompagnato da due sacerdoti. Il piccolo corteo è stato immediatamente seguito da chierichetti vestiti con le classiche tuniche bianche e rosse, e da un diacono, che portavano una croce di legno semplice e austera. Il caldo e l’umidità eccitavano il vociare dei bimbi combinato al chiacchiericcio degli adulti, visto di sottecchi da qualche suora abituata a ben altri sacrifici spirituali. Tant’è, la cerimonia ha inizio con letture del profeta Geremia e del Vangelo, là dove Cristo rimprovera aspramente Pietro, diffidente dinanzi all’annuncio della resurrezione. Questo, successivamente, il motivo dominante della predicazione del Vescovo, il quale precede la disquisizione teologica con l’annuncio della <<scommessa della nomina di un nuovo parroco per la parrocchia di San Nicola, della frazione Badia, e di Preitoni, in sostituzione del compianto Don Mario Miserino, che ci guarda dal cielo.>> Perché Don Cosma Raso andrà ad occupare anche lo scranno che fu di Miserino, morto tragicamente in un incidente mentre lavorava con le sue mani alla chiesa di Preitoni. Cosa alla quale era avvezzo e che lo riempiva di orgoglio, affermano i fedeli. Mentre ha luogo il rito dell’aspersione della comunità con l’acqua Santa e la distribuzione dell’incenso, l’impressione generale è quella di qualcosa di affrettato, veloce. Di una comunità abbandonata all’improvviso. E’ possibile che il giovane  Don Bernardino abbia varcato la sua linea d’ombra troppo velocemente, anche se è palpabile un sorriso ed una espressione sollevata sul suo volto. Prima dell’omelia di Don Cosma, arriva il momento della nomina solenne, con il cancelliere in abito nero che guadagna il pulpito dove convoca con piglio notarile il nuovo parroco per il giuramento e la firma. Il Credo si trasforma in un formula giuridica, la legge di Dio e quella degli uomini si combinano e forse non a caso Mons. Renzo ha steso su tutto l’ombra di Pietro, nella sua predicazione. L’omelia di Don Cosma è centrata sulla nuova funzione che assumerà, di custode delle due comunità a lui affidate, Preitoni e Badia, anzi <<di Angelo custode>>, con affermazione suggestiva. I suoi occhi sono sorridenti ma sfuggenti, il temperamento dialogante. A Badia, come chiesto al Vescovo, potrà stare vicino all’anziana madre residente a Calimera. Questa vicenda rumorosa quindi ha una fine festosa, con un rinfresco a base di dolci al quale prendono parte le comunità di Badia, Preitoni e Dasà, a testimoniare l’unità dei fedeli. Qualcuno nota, però, come dell’Oratorio Don Staropoli non ci sia nessuno, quando Don Francesco arriva, alla fine della celebrazione, per salutare il vescovo.
Francesco Tripaldi

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