domenica 17 agosto 2014

Enzo Comerci sulla statuetta bronzea di età magnogreca esposta al Louvre.



NicoteraLa notizia della recente esposizione nel museo Parigino più famoso del mondo della statuetta bronzea, raffigurante un atleta, rinvenuta nel territorio dove sorgeva la città magno greca di Medma, non può che fare piacere.” Questo l’incipit di un’appassionata nota stampa dell’esponente politico nicoterese Enzo Comerci. Oggetto dell’analisi del nostro è, oltre alla manifestata soddisfazione, il convincimento che il “valente Prof. Giuseppe Lacquaniti di Rosarno” abbia sbagliato a collocare il ritrovamento del detto reperto  nel territorio del suo comune. Il politico non si fa convincere, afferma, dalla “smania di dare quasi per scontato che il ritrovamento del pregevole reperto archeologico sia avvenuto nel territorio rosarnese”. Invero, e ne da atto Comerci, l’opinione di Lacquaniti è suffragata sia dalla tesi del famoso archeologo Paolo Orsi, che vuole Medma nel territorio di Rosarno, sia da quella altrettanto autorevole e ben più recente di Salvatore Settis, altro rosarnese già rettore della prestigiosa Normale di Pisa. Ma l’autorevolezza degli attori in gioco, chiosa il nostro, non per forza “vuol dire che essi siano nel giusto”, rifacendosi alla diversa opinione di decine di studiosi altrettanto valenti, secondo la sua opinione. E non rinuncia a delineare una suggestiva ipotesi sulla provenienza del reperto archeologico conteso, fondata proprio su una tesi di Lacquaniti, che vedrebbe il trasferimento della statuina al noto museo francese ad opera del celebre archeologo, numismatico e assiriologo Francese Francois Lenormant. Quest’ultimo, nell’ottobre 1882, secondo attendibile documentazione sarebbe stato a Nicotera, a capo della Commissione Archeologica, incrociando l’attenzione di Diego Corso, facoltoso appassionato di archeologia nicoterese, che assisteva la detta commissione. Era abitudine di Corso quella di acquistare reperti archeologici significativi e di farne dono a diverse strutture museali, come quelle di Catanzaro o di Messina. Ed è convinzione di Comerci che la statuina possa essere stata un prezioso dono del nicoterese a Lenormant, che l’avrebbe portata a Parigi. Tra i due litiganti il terzo gode. Il Louvre, s’intende. Chi ha tempo trovi la morale.
Francesco Tripaldi

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