Limbadi. All’entrata di
Limbadi, nella frazione di Caroni per la precisione, il paesaggio è dominato da
un enorme serbatoio pensile per la
raccolta e la distribuzione dell’acqua nel territorio. L’opera in
questione è ormai da diverso tempo in dismissione ed alcune associazioni così
come semplici cittadini ne avevano denunciato la potenziale pericolosità. Al di
là di quest’ultimo aspetto, per fortuna scongiurato pare, il mancato
funzionamento dell’infrastruttura è potenzialmente foriero di numerosi disagi
per la comunità, atteso che esso svolge la funzione di regolatore della
pressione dell’acqua, oltre che di raccolta. Quindi le problematiche possono
spaziare dall’insufficienza delle forniture sino alla rottura dei tubi,
peraltro pare già segnalata, per la pressione eccessiva appunto. Comunque
abbiamo raggiunto telefonicamente il comune di Limbadi al fine di interloquire
con il commissario Lucia Iannuzzi, che regge l’ente dal momento delle note
dimissioni di Francescantonio Crudo. Questa era assente ma il segretario Bianco
ha saputo fornire dettagli piuttosto chiari sulla vicenda amministrativa che
preoccupa i limbadesi, nell’imminenza di una stagione estiva che
presumibilmente impegnerà una quantità maggiore d’acqua. Il nostro ha rimarcato
che <<il commissario si sta impegnando alacremente tramite frequenti
contatti con Sorical e Regione, al fine di trovare al più presto una soluzione>>.
In questo senso, informa, <<una riunione con le autorità di ambito è
imminente>>. Su quali siano i possibili provvedimenti Bianco è stato
chiaro nel rimarcare che <<ricostruire l’opera è impossibile ma lo è
certamente programmare taluni interventi per ridurre al minimo i disagi ai
cittadini.>> In tale direzione da qui a poco dovrebbe essere emanata
<<un’ordinanza al fine di limitare l’utilizzo dell’acqua per uso
potabile, per la sua insufficienza>>. Interventi definitivi sarebbero nel
breve periodo impossibili, considerato anche lo stato di liquidazione della
Sorical, informa Bianco. Alla domanda sul potenziale rischio dovuto
all’instabilità della struttura, quest’ultimo riporta <<rassicurazioni
ufficiali di tecnici della citata Sorical, i quali hanno garantito sulla
sicurezza del serbatoio, peraltro svuotato completamente.>> Nessun
rischio, quindi, per l’incolumità dei cittadini, ma nel contempo nessuna
garanzia, almeno esplicita, per il servizio. E’ chiaro che in qualche modo ci
si potrà anche “arrangiare”, però che si stenti a trovare una soluzione
definitiva per la questione dell’acqua è cosa degna di nota, soprattutto per un
paese che, carte alla mano, i suoi conti col comune li ha sempre saldati.
Francesco Tripaldi
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